Dopo una lunghissima vera e propria partita a scacchi, Telecom Italia passa in mano al socio più forte ovvero la spagnola Telefonica, vero gigante della telefonia mondiale, che in un colpo solo riesce nell’impresa di fagocitare un concorrente e soprattutto a mettere le mani su un portafoglio clienti veramente ricco, ad un prezzo da saldo.
Gli spagnoli di Telefonica approfittano legittimamente delle gravi difficoltà in cui si trova Telecom Italia, dovute ad un pesantissimo indebitamento che di fatto ha reso l’azienda un gigante dai piedi d’argilla, incapace di stare al passo dei concorrenti.
Oggi puntualmente si sono scatenate le reazioni più o meno indignate da parte dei partiti politici, sindacati, ambienti economici, etc. che però nell’ultimo decennio poco o nulla hanno fatto per difendere il cosiddetto interesse nazionale.
Al solito si vorrebbe chiudere la stalla quando i buoi sono scappati, atteggiamento tipicamente italiano, ma in realtà la cessione di Telecom Italia è inevitabile, così come successo per altri asset strategici per il nostro paese.
Siamo a questo punto in attesa del riposizionamento strategico della FIAT sul mercato azionario statunitense, come già previsto nel prossimo futuro, con passaggio inevitabile del controllo in mani straniere. ed allora la bandiera del grande capitalismo made in Italy dovrà essere tristemente ammainata.